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Siamo in un momento storico ed economico nel quale tutto viene tagliato, dai finanziamenti a ricerca e sviluppo, dalla cultura alle infrastrutture, dagli enti locali alla difesa. Eppure in questi giorni la maggioranza è riuscita ancora una volta a preferire gli interessi primari del Premier di Arcore a quelli del Paese. In commissione bilancio, il Partito Democratico, IDV e Terzo Polo avevano presentato un emendamento alla manovra sulla gara per le frequenze televisive che puntava a indire un’asta competitiva per l’assegnazione delle frequenze generate dal passaggio della televisione dalla tecnologia analogica a quella digitale. La proposta è finita contro il muro dei peones berlusconiani che hanno optato per assegnare gratis le frequenze digitali a Mediaset e Rai, senza che lo Stato guadagni un solo euro.

Eppure in questi giorni è in corso una competizione che riguarda le compagnie telefoniche, ovvero l’asta per l’assegnazione della futura rete 4G, i servizi multimediali dei nostri smartphone. La differenze tra le due gare è che per le frequenze televisive  l’Agcom e lo scagnozzo Romani(Ministro dello Sviluppo economico ma forse meglio dire Ministro di Mediaset)hanno optato per un beauty contest, mentre per le TLC una normale asta competitiva che frutterà allo Stato 3 miliardi di euro.

Quindi un asta che avrebbe potuto fruttare più di 2 miliardi di euro per lo Stato è stata relagata a Berlusconi e soci, in un momento nel quale viene tagliato ogni tipo di servizio. E’ un classico esempio del conflitto di interessi del Pifferaio di Arcore, sempre attento e preciso quando in mezzo ci sono le sue aziende.

Questa notizia ovviamente pochi la conosceranno visto che i principali TG sono sotto il controllo di Mediaset o hanno cortigiani come Minzolini al posto di comando. Avanti così.

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Dopo 150 giorni è stato nominato il nuovo ministro dello sviluppo economico,il suo nome è Paolo Romani.

Prima di occuparsi di politica Romani è stato editore di televisioni locali:

  • Nel 1974 installa TVL Radiotelevisione Libera (già Telelivorno con Marco Taradash), seconda emittente televisiva privata in Italia.
  • Dal 1976 al 1985 è direttore generale dell’emittente televisiva “Rete A” (già MilanoTv e Canale51) con l’editore Alberto Peruzzo;
  • Dopo l’esperienza di Millecanali, dal 1986 al 1990 è amministratore delegato di Telelombardia, chiamato da Salvatore Ligresti. Secondo la biografia ufficiale del ministero, Romani “nello stesso periodo è anche corrispondente di guerra, in particolare seguendo la rivoluzione rumena del 1989, la guerra dell’ex Jugoslavia ed i conflitti in Iran-Iraq“.
  • Dal 1990 al 1995 Romani dirige Lombardia7, esperienza con cui si mette in proprio. Lombardia 7 si configura come tv privata dalla forte presenza di programmi porno. Il programma di maggior successo del canale era “Vizi privati e pubbliche virtù”, condotto dal trans Maurizia Paradiso, e collegato alle hot-line 144 e 166, definito “puro svago per adulti, con implicazioni economiche interessanti”

Dopo questa piccola scheda personale del ministro voglio ricordarvi che il Ministero dello Sviluppo Economico ha come prerogative il settore delle Telecomunicazioni e in più di un’occasione Paolo Romani ha dimostrato di voler tutelare  il dominio incontratastato di Mediaset a scapito di temibili concorrenti come Sky.Lascio a voi i ragionamenti.

Il Ministero dello Sviluppo Economico non dovrebbe occuparsi di piani strategici che guardano al futuro,ovvero investire in green economy,ricerca e innovazione,banda larga,incentivare aziende che producono high tech?Non penso che l’Italia possa continuare a vantarsi e a “campare” nel fabbricare scarpe e vestiti.

Come possiamo permetterci  in queste condizioni disastrose dell’economia italiana un ministro che faccia gli affari del monarca di Arcore?


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